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di Bianca Luana Chirnoaga; scritto da Azhavur De Prà

[tempo di lettura: ca. 4′]

Quante volte abbiamo ottenuto ciò che volevamo, rendendo serio l’argomento?  – che sia la soluzione a un problema; la serenità economica o una relazione gioiosa con qualcuno..

E col “renderlo serio” intendo caricarlo di aspettative, giudizi e conclusioni.

Mai!

Come sarebbe scegliere ogni 10 secondi della nostra vita di essere i creatori della propria realtà e della propria felicità?

Essere responsabili di sé fa sì che smettiamo di incolpare qualcuno o qualcosa per le nostre mancanze e per i nostri fallimenti e nello stesso tempo ci restituisce il potere di cambiare quella situazione.

O per lo meno di cambiare il nostro modo di sentirci, nei confronti di quella determinata cosa.

Come sarebbe accogliere ogni “problema”, ricevendolo come stimolo a migliorare sempre di più la nostra vita?

Che cosa ci vorrebbe affinché ogni crisi diventasse l’inizio di un successo?

Siamo abituati a pensare che la realtà sia una sola: quella che stiamo vivendo o che sentiamo raccontare da altre persone; di solito siamo portati a credere che la realtà sia perlopiù fatta di difficoltà, sfortune, affanni e che chi non si trovi nella stessa barca malandata sia o baciato dalla fortuna, o un furfante.

Quindi che cos’è che crea la realtà?

La realtà è creata dai nostri punti di vista e dalle persone che si allineano agli stessi.

Perciò se io ho un punto di vista e il mio vicino ha lo stesso punto di vista, abbiamo una nostra realtà in base alla quale viviamo; e non è detto che sia la verità di ciò che è, ma è ciò che noi percepiamo essere reale.

E ciò che è reale ha delle leggi, dei paletti, limiti, conclusioni e che siano scritti o meno non ha importanza: esistono perché siamo noi a renderli reali.

Quindi come ne usciamo fuori, se siamo noi a creare la nostra realtà con i nostri punti di vista?

Intanto possiamo riconoscere di avere un punto di vista e dissiparlo con la frase: “Interessante punto di vista che ho questo punto di vista!” e poi farci delle domande.

Tutte le problematiche che abbiamo nella vita, sono ovunque ci siamo depotenziati, dove abbiamo concluso qualcosa, dove abbiamo definito e giudicato qualcosa per come era o per come non era.

Grazie a questi strumenti abbiamo il modo di allenare la nostra consapevolezza e allo stesso tempo riconoscere che cosa sappiamo e riprenderci il nostro potere.

Dal momento in cui cominciamo ad osservare, da uno spazio interiore più ampio, come abbiamo definito la nostra realtà e quali siano i nostri punti di vista, e nel contempo quali siano quelli delle altre persone, ci rendiamo conto che esistono persone che hanno punti di vista diversi rispetto ai nostri, relativamente allo stesso nostro argomento, e che vivono, di conseguenza, realtà diverse.

Uno di questi argomenti, per esempio, sono i soldi, ma questo lo svilupperemo in un altro articolo.

Indipendentemente dall’argomento o dalla problematica, se anziché restare ancorati ai propri punti di vista (positivi o negativi che siano) formuliamo le domande, cominceranno a presentarsi delle nuove possibilità e quando una di queste si presenta e ci espande in qualche maniera – come per esempio facendo sorgere in noi un: “Wow! Che cosa c’è qui per me che mi entusiasma?“; “Che cosa c’è qui per me che io potrei riconoscere?” – anche se razionalmente non abbiamo idea di che cosa possa essere, né di come si possa presentare o funzionare, quel “Wow!” è la nostra bussola.

Se altri hanno potuto creare una realtà diversa e che ci attrae, Wow! E’ il momento di cambiare i nostri punti di vista, di lasciar andare i giudizi e le conclusioni e di mettere in moto la magia che abbiamo dentro per creare la realtà che vorremmo, formulando le domande.

Quando incontriamo, fisicamente o virtualmente, persone che vivono una realtà che vorremmo vivere anche noi, lasciamoci ispirare da loro e domandiamoci come hanno fatto a raggiungere quel tipo di realtà.

Per quanto riguarda la creazione di una qualunque cosa nuova nel nostro mondo, non siamo tenuti a sapere mentalmente ciò che quella cosa creerà o come si svolgerà, o come sarà possibile ottenerla.

Possiamo semplicemente chiedere, e con la domanda apriamo la strada alla creazione.

Che cosa ci vorrebbe?

Che cosa potrei scegliere per avere questo e anche di più nella mia vita?

Che cosa posso creare adesso che mi renderà anche quello che desidero?

Che  possibilità c’è qui per me, che sta bussando alla mia porta e mi fa entusiasmare e mi fa espandere?

Facciamoci ispirare dalle persone che hanno ciò che desideriamo, non certo da chi afferma che non sia possibile averlo!

Quale ispirazione potremmo avere e quale ispirazione potremmo usare per creare la realtà che davvero vorremmo?

2 commenti su “Come si crea la realtà?”

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